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sabato 14 aprile 2018

17 Mag 2010

W Bonaparte! ” La casa maledetta”(“Venon House”) di Arthur Upfield-Le tre scimmiette Garzanti 1957

Scritto da Giuseppina La Ciura
Conquistata dallo charme di Napoleone “Bony” Bonaparte, l’ispettore australiano che ho incontrato per la prima volta( “Troppo tardi”!) in ” Gli scapoli di Broken Hill” dei Bassotti di Marco Polillo, ho deciso di tirare fuori dalla mitica collana di “Le tre scimmiette” un altro caso del Nostro. Ho scelto “Venon House”  del 1952.
Mai scelta fu più felice.
Lasciata la realtà umana e sociale di una cittadina del Queensland, si passa alla campagna della terra “dei canguri, dei marsupiali simili a grossi topi, degli opossum, delle pecore dalla lana tanto pregiata.” Siamo a Edison, un villaggio su cui “regna” da generazioni  la famiglia Answerth.  “Poco più di un secolo addietro gli alberi erano vivi, ..i campi coltivati segnavano la sponda del fiume, e il fumo delle case si alzava alto nell’aria calma. Con poca fatica si poteva avere selvaggina e pesce per mantenere lo stomaco pieno e far sorridere le donne e i bambini. In quei lontani giorni, vigeva una rigida moralità. Leggi, costumi, credenze nelle quali la paura aumentava l’osservanza, reggevano benignamente un popolo che, soddisfatto con poco, non desiderava niente”(1).  Poi questo mondo edenico di un popolo ingiustamente definito “primitivo”
era stato distrutto per colpa degli avanzi di galera espulsi dall’Inghilterra.  Il primo di questi uomini  fu Morris Answerth che , con i suoi compagni brutali , uccise gli indigeni e li espropriò della loro terra.  Poi fece costruire un’immensa dimora  che, a causa della deviazione di un fiume, si eresse isolata e sinistra al centro di un’isola. Nacque così la leggenda della “Casa maledetta”. All’inizio della nostra storia, essa è abitata dagli ultimi degli Answeth: due donne e un ragazzo. Le due donne sono sorelle. L’una, Mary, è una virago, un essere che beve, fuma, cavalca, sputa nella sputacchiera, usa i pugni e la frusta meglio di un uomo. L’altra, Janet, è bella, dolce, dedita alla beneficenza, appassionata ma perfida come un rettile. Il ragazzo, Morris, è il loro fratellastro. Ha 27 anni ma è ritardato mentale. Vive rinchiuso in due stanze della casa tutto dedito a giochi idioti. Infine, c’è Mme Leeper, la governante che è stata infermiera in un manicomio il cui ruolo è quello di gestire per quanto sia possibile una situazione ingestibile( tra l’altro, le due sorelle si odiano di un odio terribile ed entrambe lottano per avere per sè il povero Morris). Ci sarebbero altri due personaggi. Edward Carlow, il bel macellaio del paese e Mme Answeth, la madre di Morris, ma entrambi sono stati annegati nel fiume che circonda la “casa maledetta”. Per scoprire la verità su questi due delitti misteriosi, è stato mandato Bony……
Ben presto la splendida campagna austrialiana cede il posto all’atmosfera morbosa, sinistra , allucinata di casa Answeth, che con le sue splendide vetrate, i vecchi mobili, i letti a baldacchino, le stanze polverose ci porta d’incanto nelle dimore del romanzo gotico inglese o nella morente  Casa Usher del maestro Edgar Allan Poe.. Il lettore è avvertito: si trattiene il fiato fino all’ultima riga.
Perchè i peccati dei padri ricadono sempre sui figli.

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