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domenica 22 aprile 2018

15 Feb 2013

“Morte a Pemberley”(Death comes to Pemberley)di P.D.James- Mondadori 2013

Scritto da Giuseppina La Ciura
“Morte a Pemberley” è l’ultima fatica letteraria della novantenne P.D.James, una delle figure più rappresentative del Giallo Classico. Come si evince dal titolo, il romanzo è ambientato nella splendida tenuta di Fitzwilliam Darcy e vuole essere un omaggio della James alla Austen  nel bicentenario di “Orgoglio e Pregiudizio”, libro che la giallista ama in modo particolare.
Corre l’anno 1803. Elizabeth Bennet e Darcy sono sposati da sei anni e hanno due bellissimi bambini. Nulla sembra turbare la felicità della coppia che può contare anche sulla vicinanza di un’altra coppia, quella formata da Jane, sorella di Elizabeth, e di Charles Bingley, carissimo amico di Darcy. A Pemberley vive anche Georgiana, la giovane ed affascinante sorella del padrone di casa, mentre sono spesso ospiti graditi i suoi due pretendenti,il colonnello Fitzwilliam e il brillante avvocato Alveston.
E’ una tempestosa serata di ottobre. Tutti i personaggi citati(eccetto Georgiana) sono riuniti nel salotto dinanzi al camino acceso in attesa di andare a letto dopo una lunga giornata di preparativi per il tradizionale ballo di lady Anne del giorno dopo, quando sentono arrivare una carrozza al gran galoppo. Da essa si precipita fuori in preda ad una terribile crisi isterica Lydia Wickman, la terzogenita dei Bennet. Tra  singhiozzi e  gemiti, la giovane donna rivela che sua marito,il capitano Wickman, e il suo amico Denny l’hanno abbandonata mentre la carrozza attraversava il tetro bosco di Pemberley  dopo aver litigato violentemente. Aggiunge di aver sentito degli spari. In preda all’angoscia, mentre le due sorelle si dedicano a calmare Lydia, Darcy,il colonnello ed Alveston si recano nel bosco a cercare i due ufficiali.  Ben presto un orribile spettacolo si presenta ai loro occhi: in una radura rischiarata dalla luna,  Denny giace  morto e Wickman, sporco di sangue, è inginocchiato vicino a lui. L’ufficiale piange, si dispera e si autoaccusa della morte tragica dell’amico. Wickman viene, quindi, arrestato. A questo punto, ci aspetteremmo che l’attenzione della James si focalizzi  sui i procedimenti tipici del giallo ad enigma: gli accertamenti sul luogo del delitto, gli interrogatori dei testimoni, la ricerca dell’arma del delitto e del movente(e di quelli alternativi). Invece, la scrittrice preferisce che il lettore resti a Pemberley per raccontare i sentimenti contraddittori di Darcy e della moglie, i problemi amorosi di Georgiana, la salute declinante  di Will Bildwell, figlio dell’ex maggiordomo, i viavai misteriosi del Colonnello. Finalmente si arriva al processo all’Old Bailey. La James lo rende in modo pittoresco grazie alle descrizioni accurate e divertenti del giudice, della giuria e della folla presente  ma con una notevole approssimazione  sul piano legale( tra l’altro ,incomprensibilmente ,Lydia non testimonia su quanto è accaduto nel bosco ) e lo conclude con la condanna a morte di Wickman. Ma, come accade sempre in un giallo che si rispetti, non può certo mancare il colpo di scena finale ed  una soluzione che più che al genere poliziesco appartiene a quello del feuilleton o del romanzo gotico.
Poi, d’incanto, la James si ricorda di Jane Austen e dei suoi epiloghi rassicuranti e l’happy end risplende  nel cielo  di nuovo sereno di Pemberley.
PS Il libro ha avuto un grande successo nel mondo anglosassone e si parla di una sua riduzione cinematografica con Dan Stevens, il Matthew Crawley di “Donwton Abbey”nella parte di Darcy. Condivido.

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