14
Mar
2012
Napoli Horror per Marie Corelli:”Vendetta!”(1886)-Gargoyle 2011
Scritto da Giuseppina La Ciura

Marie Corelli amava ambientare i suoi romanzi in luoghi esotici
e,per lei inglese sebbene dichiarasse di essere figlia di un conte
veneziano, Napoli lo era. In realtà, non vi era mai andata e lo si
intuisce dal ritratto stereotipato che ne fa. Napoli è il bellissimo
golfo, il Vesuvio fumante, le strade strette, buie e sporche e i suoi
abitanti cenciosi, ignoranti e superstiziosi. Gli uomini gelosi e pronti
ad usare il coltello per salvare il loro onore, le donne procaci,
sensuali ed infedeli. Il protagonista è però un aristocratico,il conte
Fabio Romani. Rimasto orfano di entrambi i genitori nell’adolescenza,
si è rivelato da adulto uomo morigerato e saggio. E soprattutto
misogino. Niente avventure e relazioni femminili. Finchè a 27 anni nel
Maggio del 1881, assistendo alla processione mariana, non incrocia lo
sguardo della bellissima Nina e si innamora perdutamente. Un mese dopo
il conte la sposa e ne fa la regina della sua villa sulle pendici del
Vesuvio e del suo cuore. Un
anno dopo nasce Stella, la bambina adorata. La felicità di Romani dura
però poco. Nell’estate del 1884 scoppia a Napoli un’epidemia di colera.
Il conte si ammala nel tentativo di salvare un ragazzo infetto e muore.
Ma la sua è una morte apparente. E così il conte si sveglia nella bara
all’interno della cappella di famiglia. Per un vero miracolo, dopo una
notte da incubo, riesce ad uscire dalla bara e dalla cripta e a
ritornare a casa sua. Dove ha la più amara delle sorprese: trova la sua
Nina tra le braccia di Guido Ferrari, il suo più caro amico. Potrebbe
uccidere subito i due amanti, ma si frena. La vendetta va servita
fredda…….
Com’è sua abitudine, la Corelli mescola i generi : l’horror alla
Poe(il sepolto vivo, la tenebrosa cripta), il feuilleton alla Dumas(Il
Conte di Montecristo, è ovvio)e il melodramma verdiano(Rigoletto). Poi
vi mette tutti i pregiudizi tipicamente britannici nei confronti di noi
italiani e dei napoletani in particolare e molta -incomprensibile per
una lesbica-misoginia.L’alchimia che aveva avuto successo in “Ziska.La
strega delle Piramidi” non riesce. “Vendetta!” annoia, irrita e a volte
fa ridere di gusto come quando la Corelli inserisce sequenze come
quella che vede Umberto I tra gli appestati dei bassi e affermazioni del
genere” Cristo perdona le mogli fedifraghe perchè non ha mai amato una
donna”.
Consigliato ai lettori che odiano le donne(e anche un pò se stessi)
Nessun commento:
Posta un commento