14
Giu
2012
Anni 50: “Una lettera dal passato” ( First train to Babylon-1955) di Max Ehrlich- Frassinelli 2012
Alcuni mesi fa ho visto in dvd “Il dubbio”, l’ultimo film di
Gary Cooper. Adesso ho trovato il libro da cui quella pellicola è
tratta. Si tratta di “First train to Babylon” che Frassinelli ha
intitolato “Una lettera dal passato”.Bisogna dire subito che del romanzo di Max Simon Ehrlich nel film di Michael Anderson del 1961 è rimasto solo lo schema centrale: la lettera che viene dal passato, l’omicidio misterioso, i dubbi della moglie, la scoperta del vero assassino.
Tutto il resto è cambiato. Il romanzo è ambientato a New York e dintorni, mentre nel film siamo a Londra. Nel romanzo, George e Martha Radcliffe sono quarantenni e hanno due figli ventenni, un maschio David che studia a West Point ed una femmina Annette, che sta per sposarsi con il suo boy-friend. La coppia cinematografica è più vecchia, molto old british(almeno lei)e non ha figli. Il romanzo descrive in molto accurato la middle class americana degli Anni 50 fatta di belle case in campagna con giardiniere e cameriera, amici fidati con cui bere un bicchiere per rilassarsi, letti gemelli , perbenismo e forte senso etico. La protagonista del romanzo è la figlia di un curato del Vermont, cresciuta nel culto dell’onestà, della famiglia e della verità. Martha ama il marito in modo totale e ha con lui un’ottima intesa sessuale ed affettiva, ma il desiderio di conoscere la verità è più forte di tutto. Martha deve sapere se l’accusa presente in quella lettera arrivata per un caso dieci anni dopo è vera, se suo marito non solo ha rubato 100.000 dollari ma ha ucciso un uomo e fatto condannare all’ergastolo un altro. Per questo , lascia il suo mondo idilliaco e viene a contatto con realtà terribili, quelle dei quartieri poveri e degradati di New York dove gli esseri umani sopravvivono con i sussidi statali nella disperazione e nella malattia. Anche il finale varia. Molto cinematografico- giustamente- quello di “Il dubbio”, molto mélo quello del romanzo con un tentativo di suicidio, un incredibile ritrovamento delle prove perdute e la punizione –un po’ tirata per i capelli- del vero colpevole. Happy end in puro stile anni 50, quando l’America era la mitica terra del Bene che trionfa sempre e del “vissero tutti felici e contenti”
Consigliato alle lettrici romantiche dai quaranta in su.
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