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venerdì 20 aprile 2018


14 Giu 2012

Anni 50: “Una lettera dal passato” ( First train to Babylon-1955) di Max Ehrlich- Frassinelli 2012

Scritto da Giuseppina La Ciura
Alcuni mesi fa ho visto in dvd “Il dubbio”, l’ultimo film di Gary Cooper. Adesso ho trovato il libro da cui quella pellicola è tratta. Si tratta di “First train to Babylon” che  Frassinelli ha intitolato “Una lettera dal passato”.
Bisogna dire subito che del romanzo di Max Simon Ehrlich nel film di Michael Anderson del 1961 è rimasto solo lo schema centrale: la lettera che viene dal passato, l’omicidio misterioso, i dubbi della moglie, la scoperta del vero assassino.
Tutto il resto è cambiato. Il romanzo è ambientato a New York e dintorni, mentre nel film siamo a Londra. Nel romanzo, George e Martha Radcliffe sono quarantenni e hanno due figli ventenni, un maschio David che studia a West Point ed una femmina  Annette, che sta per sposarsi con il suo boy-friend. La coppia cinematografica è più vecchia, molto old british(almeno lei)e non ha figli. Il romanzo descrive in molto accurato la middle class americana  degli Anni 50 fatta di belle case in campagna con giardiniere e cameriera, amici fidati con cui bere un bicchiere per rilassarsi, letti gemelli , perbenismo e forte senso etico. La protagonista del romanzo è la figlia di un curato del Vermont,  cresciuta nel culto dell’onestà, della famiglia e della verità. Martha  ama il marito in modo totale e ha con lui un’ottima intesa sessuale ed affettiva, ma il desiderio di conoscere la verità è più forte di tutto. Martha deve sapere se l’accusa presente in quella lettera arrivata per un caso dieci anni dopo è vera, se suo marito non solo ha rubato 100.000 dollari ma ha ucciso un uomo e fatto condannare all’ergastolo un altro. Per questo ,  lascia il suo mondo idilliaco e viene a contatto con realtà terribili, quelle dei quartieri poveri e degradati di New York dove gli esseri umani sopravvivono con i sussidi statali nella disperazione  e nella malattia. Anche il finale varia. Molto cinematografico- giustamente- quello di “Il dubbio”, molto mélo quello del romanzo con un tentativo di suicidio, un incredibile ritrovamento delle prove perdute e la punizione –un po’ tirata per i capelli- del vero colpevole. Happy end in puro stile anni 50, quando l’America era la mitica terra del Bene che trionfa sempre  e del “vissero tutti felici e contenti”
Consigliato alle lettrici  romantiche dai quaranta in su.

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