13
Ott
2012
“La formula del delitto”(Murder by formula-1931) di J.H. Wallis- Polillo ed
Avvilito
per la sconfitta a football subita dalla squadra di Yale contro quella
di Harvard, preoccupato per la salute- in vero una banale influenza-
della moglie Lais, bagnato fradicio per la pioggia novembrina, Andrew
Wingdon, famoso romanziere e uomo molto ricco, non ha molta voglia di
finire la giornata all’Aristoi Club,il più esclusivo club di NY,per
discutere con alcuni altri membri di una mostra da tenere nei lussuosi
locali del club. Ma gli obblighi sociali sono importanti ed eccolo,
quindi, a cena con lo scultore Carlow, il pittore Biller, l’avvocato
Sullivan, il poeta Mestrin, il finanziere Herds e il chirurgo Fellowes.
Dopo, il gruppo si trasferisce per prendere il caffè in una stanza
detta “Il Rifugio”, un locale molto buio alle cui pareti sono appese
molte armi rinascimentali italiane e spagnole. Il chirurgo Fellowes,
grande appassionato di polizieschi, invita Wingdon a scrivere un giallo e
ne detta la formula ideale.
“Una storia avvincente, che distrae e diverte ma non causa dolore, nessun carattere realistico nei decessi; un omicidio all’inizio del libro, nel primo o nel secondo capitolo, seguito da almeno un altro per scongiurare un calo di interesse; la vittima o le vittime sono una o più persone che rivestono una certa importanza nella vicenda….ma di cui il lettore non piangerebbe la prematura dipartita… una perenne atmosfera di minaccia per i protagonisti sopravvissuti, niente omicidi all’ingrosso, nessun utilizzo di folli, animali o esseri umani allevati in modo artificiale; il colpevole sempre in bella vista; il detective a cui non si fornisce nessuna informazione in più che al lettore;..una bella ragazza corteggiata e conquistata prima che la vicenda abbia termine”*
Poco dopo, gli amici vanno via e lasciano lo scrittore a riordinare i suoi appunti. Ed ecco che l’assassino entra in scena, accoltella Wingdon e poi gli spacca la testa con una mazza.,proprio come prevedeva la formula del delitto. E nonostante l’abilità del giovane ispettore Jacks( un altro detective alla Philo Vance..), l’assassino continua a colpire….
L’editore Polillo dà il meglio di sé quando sceglie per la sua collana dei bassotti gialli inediti ed autori poco noti come questo J.H. Wallis. “La formula del delitto”non fa eccezione. E’ una lettura intrigante e coinvolgente, un giallo originale seppure nella tradizione holmesiana e ricco di personaggi indimenticabili come la coraggiosa mrs Wingdon, tipica rappresentante delle donne americane che affrontano a testa alta grandi tragedie, e l’italiano Bernardini, l’umile e mostruoso lustrascarpe del club.
Interessanti risultano alcuni giudizi di Wallis su autori famosi del tempo come Wallace , Van Dine e Austin Freeman.
“Una storia avvincente, che distrae e diverte ma non causa dolore, nessun carattere realistico nei decessi; un omicidio all’inizio del libro, nel primo o nel secondo capitolo, seguito da almeno un altro per scongiurare un calo di interesse; la vittima o le vittime sono una o più persone che rivestono una certa importanza nella vicenda….ma di cui il lettore non piangerebbe la prematura dipartita… una perenne atmosfera di minaccia per i protagonisti sopravvissuti, niente omicidi all’ingrosso, nessun utilizzo di folli, animali o esseri umani allevati in modo artificiale; il colpevole sempre in bella vista; il detective a cui non si fornisce nessuna informazione in più che al lettore;..una bella ragazza corteggiata e conquistata prima che la vicenda abbia termine”*
Poco dopo, gli amici vanno via e lasciano lo scrittore a riordinare i suoi appunti. Ed ecco che l’assassino entra in scena, accoltella Wingdon e poi gli spacca la testa con una mazza.,proprio come prevedeva la formula del delitto. E nonostante l’abilità del giovane ispettore Jacks( un altro detective alla Philo Vance..), l’assassino continua a colpire….
L’editore Polillo dà il meglio di sé quando sceglie per la sua collana dei bassotti gialli inediti ed autori poco noti come questo J.H. Wallis. “La formula del delitto”non fa eccezione. E’ una lettura intrigante e coinvolgente, un giallo originale seppure nella tradizione holmesiana e ricco di personaggi indimenticabili come la coraggiosa mrs Wingdon, tipica rappresentante delle donne americane che affrontano a testa alta grandi tragedie, e l’italiano Bernardini, l’umile e mostruoso lustrascarpe del club.
Interessanti risultano alcuni giudizi di Wallis su autori famosi del tempo come Wallace , Van Dine e Austin Freeman.
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