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martedì 17 aprile 2018

10 Gen 2011

“E’ un problema”(“Crooked house”-1949)di Agatha Christie-GM 1950

Scritto da Giuseppina La Ciura
Nella sua autobiografia Agatha Christie parla così del “suo” assassino:” doveva essere un personaggio sufficientemente ovvio, il quale, però, a quanto pareva, non aveva avuto la possibilità materiale di commettere il delitto, mentre poi si scopriva che era stato proprio lui”. *Questa poetica significava spostare l’attenzione del lettore, rispetto alla tradizione holmesiana, dagli indizi e le prove materiali alle opportunità, mezzi e moventi. Ciò non accade sempre nei romanzi della Christie: per esempio non accade nei suoi capolavori assoluti(The Murder of Roger Ackroyd- Murder on the Orient-Express-Ten little niggers) e in altri meno celebri eppure indimenticabili come “Crooked house”. Quale lettore nel 1949 avrebbe mai potuto supporre che la scrittrice britannica avrebbe saputo e voluto infrangere un tabù molto radicato nel mondo cristiano secondo cui solo gli adulti possono essere  criminali diabolici,  amorali e recidivi? E così il giallo scandalizzò i benpensanti e gli ipocriti tanto che ne fu proibito l’adattamento radiofonico negli Stati Uniti nelle ore di maggior ascolto della domenica mattina.
Oggi che ogni tabù è stato infranto, “E’ un problema” va letto per la sua trama davvero intrigante, i personaggi di grande spessore umano e per l’atmosfera inquietante della “Casa bizzarra” dove le morti misteriose per avvelenamento, arma tipicamente femminile, si susseguono…..Non a caso, insieme con “Le due verità”, è stato il libro preferito della Christie!
* CFR “La mia vita” mondadori ed 1989 pag 262 e 534
Un saggio interessante è Massimo A. Bonfantini “Il giallo e il noir” Moretti ed (lezione seconda-L’ironica Agatha e la verità come critica) 

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