10
Dic
2010
Da “Delitti in treno” I Bassotti n 91:The Plymouth Express ( 1923)di Agatha Christie
Il Bassotto n 91 “Delitti in treno” si apre doverosamente con un racconto di Agatha Christie: “The Plymouth Express”(L’Espresso per Plymouth) che apparve sulla rivista inglese “The Sketch” nel 1923. Il racconto non è tra i migliori della produzione christiana, ma è interessante perchè dopo varie modifiche darà origine a ” The Mystery of the blue train”( Il Mistero del treno azzurro).
Il treno azzurro dai lussuosi wagons-lits di colore bleu permetteva negli Anni 20 ai ricchi Inglesi di recarsi da Calais via Parigi nei luoghi preferiti del tempo: la Costa Azzurra e la Riviera.Agatha Christie l’aveva preso nel 1926 per recarsi con sua sorella in Corsica. Forse quel viaggio le diede l’idea del romanzo. A corto di nuovi spunti tirò fuori il vecchio racconto e vi lavorò sopra.
Così l’espresso per Plymouth diviene il treno azzurro che corre nella notte verso Nizza. La vittima è americana in entrambi gli scritti, è la giovane e fatua figlia di un milionario, è sposata con un gentleman inglese ma è l’amante di un conte francese, viaggia con i suoi gioielli e la cameriera. Nel romanzo la Christie aggiunge un personaggio femminile indimenticabile: Katherine Grey. E’ la tipica ragazza inglese di buona famiglia che è stata costretta a guadagnarsi la vita facendo la dama di compagnia presso una bisbetica vecchia signora a St.Mary Mead. All’inizio del romanzo, Katherine ha ereditato una piccola somma e può finalmente viaggiare, scoprire il Sud della Francia e il mondo. Sempre sul treno bleu è presente Hercule Poirot a cui il milionario americano si rivolge perchè risolva il caso. Cosa che il Belga fa in entrambi gli scritti: d’altronde la soluzione è quasi identica. Nel romanzo manca il capitano Hastings, mentre nel racconto agisce un io parlante anonimo. Inoltre nel romanzo Poirot appare ringiovanito, mentre nel racconto viene preso in giro dal giovane Japp in quanto- incredibile dictu- “vecchio” e mezzo rimbecillito…..
Agatha Christie ha sempre detestato “Il mistero del treno azzurro”.Per lei, era un cattivo romanzo. Ha scritto “Ogni volta che lo rileggo, lo trovo banale, pieno di clichè, con un intrigo poco interessante. Mi stupisco che molta gente lo apprezzi “.Certo non è un capolavoro, ma ha il fascino di tutto ciò che è perduto per sempre.
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