13
Dic
2010
“Maigret e il produttore di vini”(Maigret et le marchand de vin-1969)di Georges Simenon-Adelphi 2010
E’ uno degli ultimi romanzi della serie di Maigret e non è né tra i più noti né tra i più riusciti.
E’ il 15 Dicembre, Parigi risplende di luminarie natalizie. Tira un vento gelido, a volte nevica. Maigret si prende una brutta influenza. Ha la febbre alta e mal di gola. E’ costretto però a recarsi al Quai des Orfèvres dove ha da risolvere due casi. Il primo è banale, “il solito delitto squallido”: un ragazzo di neanche vent’anni, figlio di un pazzo e di un’alcolizzata, che ha ucciso la nonna per derubarla. Il secondo non è banale, ma è altrettanto squallido. E questo perché la vittima è un essere spregevole. Oscar Chabut, questo è il suo nome, proviene da una famiglia modesta e si è fatto da sè. E’ un uomo senza scrupoli, un parvenu che ha pestato i piedi a molti e rovinato molti piccoli commercianti. E’ un corruttore che ha corrotto tutto ciò che lo circondava. Emblematico è il suo rapporto con le donne, dalla moglie alle amiche della moglie, alle mogli degli amici, alle sue dipendenti che sceglie giovani e disponibili.E quella sera di dicembre ecco Oscar Chabut giacere sul marciapiede di Rue Fortuny, vicino al Parc Monceau, assassinato a colpi di pistola. Dietro di lui la porta della più lussuosa casa d’appuntamenti di Parigi da dove è appena uscito dopo un incontro di sesso con la sua giovanissima segretaria. E’ Mme Chabut ad indirizzare Maigret sulla pista giusta. L’assassino è uno che ha una moglie o una fidanzata ,perchè “ci sono ancora uomini gelosi, a questo mondo…”
Maigret lo trova o meglio è l’assassino a farsi trovare. Anche in questo libro, l’assassino è molto più simpatico della vittima. E’ un travet, povero, fragile e disperato. Certo la Legge sarà applicata, ma Giustizia non sarà fatta……
A lettura conclusa, ci si potrà domandare con Aragon:” E’ così che vivono gli uomini?”
E’ il 15 Dicembre, Parigi risplende di luminarie natalizie. Tira un vento gelido, a volte nevica. Maigret si prende una brutta influenza. Ha la febbre alta e mal di gola. E’ costretto però a recarsi al Quai des Orfèvres dove ha da risolvere due casi. Il primo è banale, “il solito delitto squallido”: un ragazzo di neanche vent’anni, figlio di un pazzo e di un’alcolizzata, che ha ucciso la nonna per derubarla. Il secondo non è banale, ma è altrettanto squallido. E questo perché la vittima è un essere spregevole. Oscar Chabut, questo è il suo nome, proviene da una famiglia modesta e si è fatto da sè. E’ un uomo senza scrupoli, un parvenu che ha pestato i piedi a molti e rovinato molti piccoli commercianti. E’ un corruttore che ha corrotto tutto ciò che lo circondava. Emblematico è il suo rapporto con le donne, dalla moglie alle amiche della moglie, alle mogli degli amici, alle sue dipendenti che sceglie giovani e disponibili.E quella sera di dicembre ecco Oscar Chabut giacere sul marciapiede di Rue Fortuny, vicino al Parc Monceau, assassinato a colpi di pistola. Dietro di lui la porta della più lussuosa casa d’appuntamenti di Parigi da dove è appena uscito dopo un incontro di sesso con la sua giovanissima segretaria. E’ Mme Chabut ad indirizzare Maigret sulla pista giusta. L’assassino è uno che ha una moglie o una fidanzata ,perchè “ci sono ancora uomini gelosi, a questo mondo…”
Maigret lo trova o meglio è l’assassino a farsi trovare. Anche in questo libro, l’assassino è molto più simpatico della vittima. E’ un travet, povero, fragile e disperato. Certo la Legge sarà applicata, ma Giustizia non sarà fatta……
A lettura conclusa, ci si potrà domandare con Aragon:” E’ così che vivono gli uomini?”
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