21
Giu
2010
“La bara di Ts’Ing-Chu” di Romualdo Natoli- Serie Gialla Sonzogno-1937
Da Alessandro Varaldo,il più letterato dei giallisti italiani degli Anni 30 al più allineato al Regime: Romualdo Natoli.
Ho scelto uno dei primi Gialli del Nostro, perché le opere degli Anni della Guerra protagonista il capitano Schulke, perfetto prototipo della razza ariana, non fanno per me. Anzi, mi rimescolano il sangue. Specie ricordando che Pietro Mormino morì nel campo di concentramento di Fossoli e De Angelis per le percosse subite.
Qui vediamo all’opera Jack Whinford, aristocratico inglese che “aveva
passato quaranta mesi tra il fango delle Fiandre e gli orrori di
Verdun, senza che la guerra avesse alterato per nulla il suo carattere
indolente ed annoiato- lo spleen inglese!-
di milionario scapolo, senza ambizioni e senza occupazioni”. Ma dietro
l’indolenza si cela un uomo d’azione, “capace di portare a termine
brillantemente difficili e pericolose operazioni”. (Pare evidente
l’influenza di personaggi come lord Wemsley e Philo Vance) .Jack
Whinford ha una grande passione : assistere ai grandi processi della
Corte d’Assise. In un tiepido giorno di Maggio, eccolo seguire il caso
del cinese Whan-Chu- Tsin, della famiglia Tsin, mandarino di prima
classe, accusato di aver ucciso a pugnalate in un’osteria di Whitechapel
un americano, un certo Joe Collins. Il cinese-personaggio molto amato
dai giallisti tout court in quanto sinonimo di non si sa quali esotici
pericoli,-è “un uomo dalle forme quasi erculee, non eccessivamente
brutto, dalla fisionomia altera ed audace, insieme”(mah……). Il baronetto
è in tribuna e gli basta vedere il sorriso misterioso del cinese per
convincerlo che è innocente………Così si reca dall’amico, ispettore di SY
Ted Harrys Harrus, per chiedergli di concedergli un poliziotto per
svolgere le sue indagini sul caso. E’ Roscoe con cui il nobiluomo si
cala nei bassifondi di Londra. Tutto il resto è prevedibile: camere
segrete, sette pericolose, intrighi internazionali, traffici loschi(qui
è ovvio:l’oppio), femmes fatales, i bolscevichi! Un ciarpame del
peggior Edgar Wallace.
Comunque, Natoli scrive in modo chiaro, coinvolgente, direi moderno, senza i fiorentinismi ridicoli dei Giallisti Maggiori.
NB. Prima dell’adesione “anima e corpo” al Nazifascismo, Natoli proprio in questo romanzo scrive parole illuminanti:
” In Inghilterra, almeno davanti alla Giustizia, il fortunato nativo dell’Isola ed il selvaggio della Papuasia sono effettivamente e seriamente uguali”( pag 3)
Ho scelto uno dei primi Gialli del Nostro, perché le opere degli Anni della Guerra protagonista il capitano Schulke, perfetto prototipo della razza ariana, non fanno per me. Anzi, mi rimescolano il sangue. Specie ricordando che Pietro Mormino morì nel campo di concentramento di Fossoli e De Angelis per le percosse subite.
Comunque, Natoli scrive in modo chiaro, coinvolgente, direi moderno, senza i fiorentinismi ridicoli dei Giallisti Maggiori.
NB. Prima dell’adesione “anima e corpo” al Nazifascismo, Natoli proprio in questo romanzo scrive parole illuminanti:
” In Inghilterra, almeno davanti alla Giustizia, il fortunato nativo dell’Isola ed il selvaggio della Papuasia sono effettivamente e seriamente uguali”( pag 3)
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