Archivio blog

domenica 15 aprile 2018

21 Giu 2010

“La bara di Ts’Ing-Chu” di Romualdo Natoli- Serie Gialla Sonzogno-1937

Scritto da Giuseppina La Ciura
Da Alessandro Varaldo,il più letterato dei giallisti italiani degli Anni 30 al più allineato al Regime: Romualdo Natoli.
Ho scelto uno dei primi Gialli del Nostro, perché le opere degli Anni della Guerra protagonista  il capitano Schulke, perfetto prototipo della razza ariana, non fanno per me. Anzi, mi rimescolano il sangue. Specie ricordando che Pietro Mormino morì nel campo di concentramento di Fossoli e De Angelis per le percosse subite.
Qui vediamo all’opera Jack Whinford, aristocratico inglese che “aveva passato quaranta mesi tra il fango delle Fiandre e gli orrori di Verdun, senza che la guerra avesse alterato per nulla il suo carattere indolente ed annoiato- lo spleen inglese!- di milionario scapolo, senza ambizioni e senza occupazioni”. Ma dietro l’indolenza si cela un uomo d’azione, “capace di portare a termine brillantemente difficili e pericolose operazioni”. (Pare evidente l’influenza di personaggi come lord Wemsley e Philo Vance) .Jack Whinford ha una grande passione : assistere ai grandi processi della Corte d’Assise. In un tiepido giorno di Maggio, eccolo seguire il caso del cinese Whan-Chu- Tsin, della famiglia Tsin, mandarino di prima classe, accusato di aver ucciso a pugnalate in un’osteria di Whitechapel un americano, un certo Joe Collins. Il cinese-personaggio molto amato dai giallisti tout court in quanto sinonimo di non si sa quali esotici pericoli,-è “un uomo dalle forme quasi erculee, non eccessivamente brutto, dalla fisionomia altera ed audace, insieme”(mah……). Il baronetto è in tribuna e gli basta vedere il sorriso misterioso del cinese per convincerlo che è innocente………Così si reca dall’amico, ispettore di SY Ted Harrys Harrus, per chiedergli di concedergli un poliziotto per svolgere le sue indagini sul caso. E’ Roscoe con cui il nobiluomo si cala nei bassifondi di Londra. Tutto il resto è prevedibile: camere segrete, sette pericolose, intrighi internazionali,  traffici loschi(qui è ovvio:l’oppio),  femmes fatales, i bolscevichi! Un ciarpame del peggior Edgar Wallace.
Comunque, Natoli scrive in modo chiaro, coinvolgente, direi moderno,  senza i fiorentinismi ridicoli dei Giallisti Maggiori.
NB. Prima dell’adesione “anima e corpo” al Nazifascismo, Natoli proprio in questo romanzo scrive parole illuminanti:
” In Inghilterra, almeno davanti alla Giustizia, il fortunato nativo dell’Isola ed il selvaggio della Papuasia sono effettivamente e seriamente uguali”( pag 3)

Nessun commento:

Posta un commento