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sabato 28 aprile 2018

3 Mag 2015

Omaggio a Ruth Rendell(1930-2015)

Scritto da Giuseppina La Ciura
Dopo P.D.James, anche Ruth Rendell,l’altra grande lady del Giallo Inglese, ci ha lasciati. L’una tory,l’altra labour:entrambe grandissime ed indimenticabili. Se la lady tory si è riallacciata alla grande tradizione di Agatha Christie(e di Jane Austen e Charlotte Bronte),Ruth Rendell ha raccontato una Gran Bretagna che muta come  Dorothy Sayes.(e George Eliot) Mentre il detective della James Adam Dalgliesh è l’erede ideale dei riservati ed elitari eroi della Golden Age, il commissario Wexford della Rendell è un uomo comune con moglie e figlie e dai  gusti tipici della middle class.
Nei suoi numerosi polizieschi ,Lady Rendell non è arretrata davanti ad alcun tema riguardante l’essere umano e ,quindi, spesso scabroso,  come l’incesto,  l’omosessualità, la follia dello psicopatico, il travestitismo, l’esoterismo, il razzismo, l’inquinamento,la pedofilia, la guerra.Lo ha fatto sempre con grande empatia e comprensione,usando una prosa di rara eleganza.
Come Barbara Vine, ha firmato romanzi gotici come”I tredici scalini” e “Il Minotauro”,  suspense e noir come ” La morte non sa leggere” e “Carne viva”da cui Chabrol e Almodovar hanno tratto film di successo.
Io li ho letti quasi tutti,ma il mio preferito resta “La villa dei ricordi cattivi”. in cui la grande giallista racconta da par suo un’appassionante storia d’amore e morte.
PS A mio modesto parere, Ruth Rendell, come d’altronde la James,non lascia eredi. Ho sperato nella Rowlings,ma sono rimasta delusa. 

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