29
Ago
2011
“Spasimo”(1897)di Federico De Roberto- Donzelli 2010
“Spasimo”
del catanese-d’adozione ma napoletano di nascita-Federico De Roberto è
considerato uno dei primi polizieschi italiani. Il romanzo apparve per
la prima volta a puntate in appendice al “Corriere della Sera” tra il
novembre del 1896 e il gennaio del 97. Io ricordo d’averlo letto a
Noto nell’edizione di “Il Romanzo Mensile” del 1907. La bella copertina
mostrava una giovane donna in atteggiamento di grande sofferenza
interiore. Colpì molto la mia fantasia di ragazza, ma il romanzo mi
lasciò fredda il che si è ripetuto in questa estate torrida con
l’edizione di Donzelli del Maggio 2010. A mio modesto parere, De
Roberto, che amava molto sperimentare, tenta infatti di scrivere un
romanzo “diverso” ,d’indagine, ma produce un testo per nulla “popolare”
che risente in modo fin troppo evidente dello psicologismo alla Paul
Bourget -tanto per fare un nome- tanto in voga in quegli anni.
Di giallo ci sono solo l’assassinio -o il suicidio?- della ricca, giovane vedova milanese contessa d’Arda in una signorile dimora sul lago di Ginevra e le indagini del magistrato Francesco Ferpierre. Il resto-i personaggi come i due amanti della contessa il nichilista russo Alessio Zakunine e l’intellettuale Vérod- il movente- più della passione potè il senso del peccato e la successiva redenzione tolstojana-il linguaggio forbito ed aulico sono da letteratura italiana(ed europea) della fine dell’Ottocento.
E’ come tale, a mio parere, che “Spasimo” merita una lettura
Di giallo ci sono solo l’assassinio -o il suicidio?- della ricca, giovane vedova milanese contessa d’Arda in una signorile dimora sul lago di Ginevra e le indagini del magistrato Francesco Ferpierre. Il resto-i personaggi come i due amanti della contessa il nichilista russo Alessio Zakunine e l’intellettuale Vérod- il movente- più della passione potè il senso del peccato e la successiva redenzione tolstojana-il linguaggio forbito ed aulico sono da letteratura italiana(ed europea) della fine dell’Ottocento.
E’ come tale, a mio parere, che “Spasimo” merita una lettura
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