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25
Gen
2012
Finalmente un Giallo!”Donna nel fango” (Woman in the question)di Anthony Asquith-1950
Finalmente dopo tanti noir un Giallo! E per giunta diretto da Anthony Asquith, regista inglese raffinato e colto.
Secondo Dopoguerra. L’Inghilterra è povera. Ci si arrangia come può.
Specie le donne. Una di queste è Astra Huston che vive facendo la
chiromante nelle fiere, ma che non disdegna di accompagnarsi a maturi
signori. Una mattina, però, viene trovata strangolata nella sua modesta
camera da letto. Il sovrintendente Lodge di Scotland Yard-che non ha
niente del fascino dei suoi colleghi letterari- concentra la sua
attenzione su quelli che meglio hanno conosciuto la vittima. Ben presto
si accorge che ognuno di loro-la cameriera, la sorella, il fidanzato di
costei, il vicino di casa, il marinaio suo amante-dà della donna morta
un’immagine diversa. Per la cameriera è una vera signora, per la
sorella un’ alcolizzata, per il fidanzato(un Dirk Bogarde alle prime
armi) una viziosa, per il vicino di casa una creatura dolce e timida,
per il marinaio una donna romantica ed appassionata. E’ il cosiddetto
“Rashomon effect” che è poi il pirandelliano “Così è se vi pare”.
Saranno il figlioletto della cameriera ed un pappagallo(i due innocenti) a condurre il poliziotto alla verità. Piuttosto prevedibile, ma che non intacca il valore di un film costruito in modo magistrale.

Saranno il figlioletto della cameriera ed un pappagallo(i due innocenti) a condurre il poliziotto alla verità. Piuttosto prevedibile, ma che non intacca il valore di un film costruito in modo magistrale.
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