Archivio blog

domenica 22 aprile 2018

23 Gen 2013

Dal giallo e nero al rosa: “My Man Godfrey” di Gregory La Cava-1936

Scritto da Giuseppina La Ciura
Nei miei vent’anni ho amato moltissimo la commedia americana dei Capra, La Cava e Lubitsch. Ieri sera, per ” distrarmi un pò”, ho ripreso un dvd del 2008 che fa parte di una collezione di film di Carole Lombard. Si è trattato di “My Man Godfrey”(in italiano “L’impareggiabile Godfrey”) del 1936 con un cast d’attori eccezionale e la regia di Gregory La Cava.
Quando lo vidi per la prima volta, si era in pieno boom economico e la Grande Depressione era solo un capitolo del testo di Storia. Roba vecchia, passata. E’ ovvio che”lessi” il film in modo superficiale, ammirando la bellezza e la bravura di Carole Lombard e sognando di incontrare nella vita un giovinotto della classe di William Powell(com’erano eleganti gli uomini negli Anni Trenta con i capelli impomatati,i baffetti sottili e lo smoking…). Ieri, l’ho visto in un modo diverso. I barboni che vivono accanto ad una discarica rovistando nella spazzatura sono presenti tra di noi  come i ricchi annoiati che si inventano di tutto pur di ammazzare il tempo.( Come nel film, il ceto medio non esiste:è scomparso). I due mondi, quello cui appartiene Godfrey,il barbone,il “dimenticato” e quello dei ricchi rappresentato dalla famiglia Bullock si incontrano per uno scherzo del destino. Per vincere il primo premio in una caccia al tesoro che si tiene al Waldorf Astoria, bisogna trovare un cloclard. Le due sorelle Bullock ,Cornelia ed Irene, si precipitano in una discarica e scelgono uno che sembra fare al loro caso. E’ Godfrey Smith. L’uomo dice di no all’arrogante Cornelia e segue la più giovane e sensibile(e scriteriata) Irene. Così la fanciulla può vincere la gara e prendersi una rivincita sull’odiosa sorella che la tratta come un essere inferiore.  Deliziata della vittoria, offre a Godfrey in quanto suo “protegé”(i ricchi ne hanno sempre uno)il posto di maggiordomo nella splendida casa nella Quinta Strada. Godfrey si dimostra eccezionale nel difficile ruolo e riesce anche a risolvere i problemi ,piccoli e grandi, della famiglia Bullock. Poi, si dimette. In realtà, come in un romanzo rosa, Godfrey non è un vero barbone: è un Parke di Boston che ,per amore, ha perso tutto durante la Grande Depressione( allora i finanzieri si suicidavano o finivano in miseria…) ed è finito nella discarica. Non ha però dimenticato i suoi compagni di sventura e,tornato ricco, apre per loro un locale di lusso  proprio là dove c’era la discarica. Mentre sta progettando altre attività imprenditoriali  per aiutare i poveri, arriva Irene che, finalmente, riesce a realizzare il suo sogno: sposare Godfrey, “il suo uomo”.
Finito il film, sono tornata alla realtà del 2013 dove…..

Nessun commento:

Posta un commento