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domenica 22 aprile 2018

22 Ott 2012

“Pietà per i giusti” (Detective Story)di William Wyler-1951

Scritto da Giuseppina La Ciura
Nel 1949 un dramma di Sidney Kingsley dal titolo “Detective Story” ebbe un grande successo a Broadway. Due anni dopo, William Wyler grazie all’abile sceneggiatura di Philip Yordan e Robert Wyler( fratello del regista)lo portò sullo schermo mantenendo lo stesso titolo. In Italia apparve con quello più invitante di “Pietà per i giusti”. Il film si svolge quasi per intero all’interno di un distretto di polizia di New York( e in ciò precede il mitico 87 di Ed McBain). Da una parte i criminali, dall’altra i poliziotti:il Bene ed il Male perfettamente separati e riconoscibili. Tra i criminali si ritaglia un ruolo importante una taccheggiatrice spaventata e svampita intepretata in modo magistrale da Lee Grant*( per questa interpretazione ebbe la nomination all’Oscar e vinse il premio per la migliore attrice a Cannes nel 1952). Tra” i giusti” svetta Jim McLeod(Kirk Douglas)che, ossessionato da un’infanzia infelice, considera quella del poliziotto una missione per liberare la società dal marcio che vi si annida. Egli nella sua rettitudine non ha pietà nè comprensione e per arrivare ad una confessione non arretra dinanzi ai metodi violenti. Il suo odio si accentra in particolare nei confronti di un losco medico che pratica aborti clandestini. Egli è sposato con la dolce Mary da cui però non ha avuto il figlio tanto desiderato. Il suo mondo va in frantumi quando in un drammatico confronto la moglie, che egli considera pura, gli confessa che in passato ha abortito . Il finale non può essere che tragico.
Il noir regge bene il tempo(più del successivo “Ore disperate”con Humphrey Bogart) per la quasi assoluta unità di tempo e di spazio, per l’intensità dei temi trattati( allora considerati liberal), per il ritmo serrato e la bravura degli interpreti(oltre la Grant va segnalata la dolente Eleanor Parker, la moglie).
Da vedere.
Essendo sposata con Arnold Manoff che  il Comitato della Camera per le attività antiamericane considerava comunista, la Grant finì nella lista nera e potè recitare solo in teatro fino al 1960 

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