2
Lug
2010
“La strega bianca” di Ferruccio Buratti- Gialli Economici Mondadori- 8 Luglio 1941
E’ il più noto poliziesco di Ferruccio Buratti, anche perchè è
citato da Loris Rambelli nella sua mitica “Storia del Giallo
italiano”(1979) e da altri critici e studiosi. Il motivo va cercato nel
suo plot tutto incentrato sul tema del traffico ed uso
degli stupefacenti, specie della “strega bianca” cioè la cocaina in
Francia – dove il romanzo è ambientato – il che permette all’autore di
esprimere al riguardo il suo appoggio al Regime.
Ecco cosa scrive a pag 15:
“
Non si può raggiungere un’efficace difesa igienica dell’individuo e della razza se non si cerca prima di correggere lo spirito dei singoli e della collettività. Quando si misconosce apertamente la santità della Religione e della Patria, quando si considera solo scopo della vita individuale il piacere e si affida allo stato il solo compito di servire gli interessi di tutti, è anche vano volersi poi opporre alle conseguenze che ne derivano logicamente. Occorrerebbe anche da noi( in Francia, dove il romanzo è ambientato) uno Stato forte, che ponesse il bene della Patria al disopra di tutti e tutto, ed insegnasse che lo scopo della vita non è il piacere, ma il dovere e che non si è soddisfatti appieno, se non quando si ha coscienza di aver compiuto tale dovere.
E poi a pag 59:
Sì; già nel 1917 Briand emanò un’ordinanza diretta a reprimere l’abuso degli stupefacenti in genere e della cocaina in specie. Ma occorrerebbe ben altro! Bisognerebbe condurre contro di essa quella lotta energica che è stata condotta da altre Nazioni, per esempio l’Italia. Una ferrea legge fu emanata nel 1923 e fu uno dei primi atti del Governo fascista. Il Duce, in una circolare ai prefetti, ordinò la massima energia nella lotta contro l’uso degli stupefacenti che indebolisce la razza. Da allora i rapporti della polizia in questo campo arrivano settimanalmente sul suo tavolo e vengono da lui esaminati personalmente.
-Ma il popolo italiano non è portato a tali vizi.
-Sì, il popolo italiano è fondamentalmente sano. Ma nelle classi elevate, subito dopo la grande guerra, “La strega bianca” aveva cominciato a fare strage. Pensare che dai calcoli fatti dalla Polizia risultò che ogni anno entravano di contrabbando in Italia ben 150 quintali di cocaina!
Al di là degli elementi propagandistici, il romanzo sa di feuilleton. Un sinistro personaggio, una sorta di Fantomâs, il misterioso Croixnoire , dotato di magnetismo diabolico, si aggira per la Ville Lumière, luogo di perdizione e di piaceri illeciti, gestendo con mano ferrea un lucroso traffico di cocaina. Russo e a capo di una banda di Russi( siamo nel 1941!) Croixnoire uccide, minaccia, ricatta, sparge il terrore. Contro di lui il commissario della Sûreté Flobert e l’eroico giornalista Doret. Alla fine il Bene vincerà, ma sarà una vittoria temporanea. Ne sono ovvi i motivi: la Francia non ha l’Insonne di Palazzo Venezia…………
PS Buratti ha scritto anche romanzi per ragazzi tra cui “L’aquila rossa” che fu tradotto in varie lingue.
Ecco cosa scrive a pag 15:
“
Non si può raggiungere un’efficace difesa igienica dell’individuo e della razza se non si cerca prima di correggere lo spirito dei singoli e della collettività. Quando si misconosce apertamente la santità della Religione e della Patria, quando si considera solo scopo della vita individuale il piacere e si affida allo stato il solo compito di servire gli interessi di tutti, è anche vano volersi poi opporre alle conseguenze che ne derivano logicamente. Occorrerebbe anche da noi( in Francia, dove il romanzo è ambientato) uno Stato forte, che ponesse il bene della Patria al disopra di tutti e tutto, ed insegnasse che lo scopo della vita non è il piacere, ma il dovere e che non si è soddisfatti appieno, se non quando si ha coscienza di aver compiuto tale dovere.
E poi a pag 59:
Sì; già nel 1917 Briand emanò un’ordinanza diretta a reprimere l’abuso degli stupefacenti in genere e della cocaina in specie. Ma occorrerebbe ben altro! Bisognerebbe condurre contro di essa quella lotta energica che è stata condotta da altre Nazioni, per esempio l’Italia. Una ferrea legge fu emanata nel 1923 e fu uno dei primi atti del Governo fascista. Il Duce, in una circolare ai prefetti, ordinò la massima energia nella lotta contro l’uso degli stupefacenti che indebolisce la razza. Da allora i rapporti della polizia in questo campo arrivano settimanalmente sul suo tavolo e vengono da lui esaminati personalmente.
-Ma il popolo italiano non è portato a tali vizi.
-Sì, il popolo italiano è fondamentalmente sano. Ma nelle classi elevate, subito dopo la grande guerra, “La strega bianca” aveva cominciato a fare strage. Pensare che dai calcoli fatti dalla Polizia risultò che ogni anno entravano di contrabbando in Italia ben 150 quintali di cocaina!
Al di là degli elementi propagandistici, il romanzo sa di feuilleton. Un sinistro personaggio, una sorta di Fantomâs, il misterioso Croixnoire , dotato di magnetismo diabolico, si aggira per la Ville Lumière, luogo di perdizione e di piaceri illeciti, gestendo con mano ferrea un lucroso traffico di cocaina. Russo e a capo di una banda di Russi( siamo nel 1941!) Croixnoire uccide, minaccia, ricatta, sparge il terrore. Contro di lui il commissario della Sûreté Flobert e l’eroico giornalista Doret. Alla fine il Bene vincerà, ma sarà una vittoria temporanea. Ne sono ovvi i motivi: la Francia non ha l’Insonne di Palazzo Venezia…………
PS Buratti ha scritto anche romanzi per ragazzi tra cui “L’aquila rossa” che fu tradotto in varie lingue.
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