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martedì 17 aprile 2018

17 Gen 2011

Marlowe a Palermo:” Il libro di legno” di Gian Mauro Costa- Sellerio 2010

Scritto da Giuseppina La Ciura
“Enzo Baiamonte, palermitano della Zisa, nipote di un sottuficiale della guardia di finanza, orfano di un impiegato delle ferrovie e di una casalinga di origine sarda, ….persona di carattere mite, celibe, …simpatizzante di sinistra,uomo ormai  brizzolato e con qualche concessione all’adipe,…”, non riuscendo a vivere con la sua attività di radiotecnico, si è trasformato a poco a poco in “Baiamonte Enzo, investigatore privato, specializzato in casi di infedeltà coniugale, ritrovamenti  e recupero prestiti”. Roba di scarso interesse, cinque, sei casi all’anno. Poi, una mattina di marzo, mentre la sua cameriera ad ore  lava le mattonelle del suo “ufficio”, arriva Lei, la Creatura. E’  Cristina Mirabella, la bella figlia del suo professore di Italiano all’Istituto Tecnico e moglie di un noto luminare.  La  signora dell’Alta Società si rivolge a lui, Enzo Baiamonte dell’Olivuzza, per ritrovare dei libri…Racconta che suo padre le ha lasciato in eredità anche la sua vasta ed ordinata biblioteca. Alle migliaia di volumi che fanno bella mostra di sè sugli eleganti  scaffali mancano cinque libri prestati e mai restituiti: al loro posto dei sostituti di legno con etichette riguardanti il titolo,il destinatorio e la data del prestito. Sebbene la richiesta appaia alquanto bizzarra, Baiamonte, affascinato dalla bellezza sensuale della donna-che le ricorda Tiziana Pini, la sua attrice preferita- ,decide di accettare l’incarico.
Ritrovare i primi due volumi( “Il Piacere”di D’Annunzio e “I beats”) è un gioco da ragazzi, ma il terzo libro (“Nessuno è un’isola”di Thomas Merton) sembra essersi volatilizzato. Tutti i possibili destinatari negano,infatti, di averlo mai posseduto. E così Baiamante scopre con un senso di paura dilagante di essere penetrato nel cuore nero di Palermo dove il confine tra la società ricca e potente ed il crimine organizzato-leggesi Mafia-è molto labile e si sposta continuamente, esponendo il povero detective a rischi sempre più grandi ed incontrollabili. Baiamonte, come Sam Spade e/o Marlowe, non arretra e, armato della saggezza, della tenacia  e del coraggio degli umili, perviene alla imprevedibile verità. Una verità tutta made in Sicily!
Da queste poche note che non rendono appieno la complessità del romanzo, si può arguire che “Il libro di legno” può contare su un plot originale ed accattivante e un protagonista di grande spessore umano. La scrittura però non è  fluida ed incisiva come quella dei testi dei grandi Maestri dell’hard-boiled cui l’autore sembra volersi accostare.Questa è in definitiva solo la seconda prova letteraria di Costa ed, a mio modesto parere, Baiamonte ha un grande avvenire davanti a sè….. 

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