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giovedì 26 aprile 2018

18 Set 2014

” Partire è un po’ morire”"(“Murder in time”)della scozzese Elizabeth Ferrars-I Bassotti 2014

Scritto da Giuseppina La Ciura
Nella presentazione della prima edizione di “Murder in time”(in italiano “La morte bussa in tempo” GM 1959) il mitico direttore della collana Alberto Tedeschi (o chi per lui)scrive riferendosi all’autrice: “Elizabeth Ferrars è la giallista n 2 di Gran Bretagna … la delfina della Regina del delitto”.Io, in verità,  non l’ho se non qualche volta trovata tale*. Quindi, quando ho appreso che Marco Polillo aveva deciso di dedicare a questa scrittrice di padre e secondo marito scozzesi(lei è nata a Rangoon,Birmania)il Bassotto n 150, ci sono rimasta  un po’ male. Non mi sembrava all’altezza di una delle migliori collane tout court d’Italia. Comunque, ho comprato il libro cui è stato dato il titolo-non molto originale ma adeguato alla trama-“Partire è un po’ morire”**,ho iniziato a leggerlo e non l’ho lasciato più fino all’ultima  pagina.(cosa che alla mia età non succede sempre).
Come è potuto accadere il “miracolo”? Innanzitutto, il romanzo è stato tradotto in modo integrale(mentre le edizioni dei vecchi Gialli Mondadori non lo erano)e da una traduttrice eccellente Marisa Castino Bado ,che ha saputo dare il giusto ritmo e colore al testo di una scrittrice giallo-rosa. Così, ho potuto seguire le varie fasi dell’intreccio, condividere le emozioni forti anche se controllate dei personaggi,capire le motivazioni che spingono al delitto(o meglio ai delitti)ed abbandonarmi alla suspense sottile  ma implacabile che attraversa tutto il  libro.
Murder in time” presenta un affair dalle numerose  sfaccettature in cui è molto difficile distinguere specie nel suo eroe-antiroe dove finiscano le buone intenzioni e inizino le crudeltà e gli atti criminosi. Tutto è ambiguo, anche il movente e la soluzione dell’intrigo.Per fortuna,dopo tanti colpi di scena e una mancata strage, nell’ultima mezza pagina spunta la dolce alba di un amore.
(Come sono romantica. Sarà l’autunno…..)
* In particolare mi è piaciuto “Gelo nelle ossa” (Zero at the bone-1967) GM  n 1030  del 1968
** Il titolo mi ricorda “Morire è un po’ partire”(Every bet’s a sure thing-1953)  di Thomas B Dewey GM n 384  del 1956

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