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lunedì 16 aprile 2018

29 Nov 2010

Simenon e la politica: ” Maigret e il ministro”(1954)-Adelphi 2005

Scritto da Giuseppina La Ciura
Il Commissario è appena tornato a casa dopo una giornata “di ordinaria amministrazione” , quando sua moglie gli annuncia che gli ha telefonato Auguste Point, il ministro dei Lavori Pubblici. Maigret accoglie la notizia ” con le sopracciglia  aggrottate e un’espressione che rivela tutta la sua diffidenza per la politica” . Una sola volta in vita sua  si era trovato coinvolto in un affaire politico, aveva agito come doveva non solo da persona onesta, ma anche da funzionario irreprensibile. Nonostante ciò- o meglio proprio per ciò-era finito davanti ad un consiglio disciplinare  ed assegnato d’ufficio alla Squadra Mobile di Luçon, in Vandea.
E’ ovvio che  se un ministro chiama…..Ed ecco Maigret a colloquio con Point, nella casa del ministro. L’uomo gli assomiglia. E’ un vandeano, un figlio di contadini ed è onesto.  Maigret prova una simpatia immediata per lui, ma si rende anche conto che ha di fronte un caso molto spinoso ed imbarazzante.
Un sanatorio statale per bambini disagiati in Alta Savoia è stato travolto da una frana e centoventotto piccoli degenti sono morti. Il defunto ingegner Calame, uno dei massimi esperti francesi, a  cui il governo aveva chiesto un parere tecnico, in un  documento circonstaziato si era detto del tutto contrario al progetto. Ma  il potente imprenditore Nicoud aveva  saputo vincere le resistenze dei deputati con opportune bustarelle e regali favolosi. Il sanatorio si era fatto e i bambini erano  morti. Sotto la spinta della stampa e dell’opinione pubblica si vuole ora riesumare quel famoso “rapporto”. Ma l’unica copia è stata misteriosamente sottratta proprio al ministro Point……. Maigret ha  l’ingrato compito di ritrovarlo.
Quel che ne segue è prevedibile.  Servizi segreti, la Surêté, giornalisti alla Pecorelli, uomini d’affari senza scrupoli, faccendieri, imbroglioni di ogni risma, attricette in cerca di fama. Una fauna che noi in Italia conosciamo bene.La conclusione è però diversa. Anche  la  Quarta Repubblica transalpina- il romanzo è del 1954- era  meno corrotta della Seconda d’Italia.
Maigret, per parte sua, tornato al Quai, si dichiara felice di potersi occupare di nuovo di “ladruncoli, maniaci, truffatori, e delinquenti comuni”……….. Il lettore è d’accordo

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