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lunedì 21 maggio 2018

"L'uomo invisibile"("The invisible man"1897)di H.G. Wells- 
scritto da Giuseppina La Ciura

9 Febbraio a Iping, tranquillo villaggio del Sussex di fine 800. Nevica. Nella locanda "Coach and Horses" gestita dalla signora Hall arriva un turista strano. L'uomo è vestito dalla testa ai piedi. Delle bende bianche e degli occhiali azzurri gli coprono il volto .In testa un feltro calato sugli occhi. Si impossessa con i suoi alambicchi del salotto di casa, è arrogante, irascibile, non comunica con nessuno. Ma paga tutti i suoi conti. 
Gli abitanti di Iping pensano dapprima che sia stato vittima di una disgrazia,ma dinanzi al suo carattere violento cominciano a ricredersi. Sarà un cane a farlo scoprire: dietro il guanto non c'è una mano, nei pantaloni una gamba. E' un uomo invisibile. E dinanzi a quella strabiliante scoperta non si prova più pietà, non si sorride più ,ma solo orrore ed odio.
Ad un collega il dottor Kemp Griffin, così si chiama l'uomo invisibile, confida tutti i suoi segreti ,i suoi delitti(furti,incendi, omicidi)e il suo progetto: divenire il Re del Terrore.instaurare un mondo di Terrore. Kemp lo tradisce e lo consegna al popolo che lo lincia. Ormai morto, Griffin riprende il suo corpo e torna uomo con le sue sofferenze e fragilità.
I critici si sono affannati a cercare significati profondi: la scienza è pericolosa? il Progresso fa rima con la rovina dell'umanità? Il Savant può imporre il Terrore al Mondo intero? Secondo me, Wells voleva solo scrivere un gradevole romanzo di Fantascienza  e vi è riuscito.

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