martedì 24 luglio 2018

"La sabbia non ricorda"di Giorgio Scerbanenco- "Annabella", 1961
scritto da Giuseppina La Ciura

"La sabbia non ricorda" uscì a puntate tra il Maggio e il Settembre del 1961 sulla rivista femminile "Annabella". Poco dopo fu pubblicato in volume da Rizzoli e ,poi,da Garzanti. L'autore Giorgio Scerbanenco era  divenuto uno degli autori più amati e stimati d'Italia.Un Cult.
"La sabbia non ricorda" più che un poliziesco e un rosa(ma l'autore è anche il più grande dei noiristi italiani) è un libro di costume. Scerbanenco descrive infatti con il suo stile impareggiabile l'Italia del 1960. Il Paese è diviso in due: un Nord evoluto(o almeno che tenta di esserlo)le cui spiagge( qui siamo a Livigno vicino Latisana)sono frequentate da straniere, specie tedesche, disinibite e molto sensibili al fascino del maschio latino con cui avere un'avventura estiva e un Sud -una Sicilia- molto arretrata in cui vige la legge dell'onore. Roberto Arrighi,un giovane figlio di un professore coltissimo di Latisana, andato in Sicilia in vacanza ,ha passato una notte d'amore con Maruzza,una procace bruna non certo alle prime armi in campo amoroso. Il fratello,Giannuzzo, raggiunge l'Arrighi al Nord ed esige che ridia l'onore perduto a sua sorella ,sposandola. Nel frattempo, lo ricatta chiedendogli  cifre sempre più alte. Il giovane nordico acconsente perché ha paura del siciliano che gira con un coltello in tasca.
Una mattina, Giannuzzo viene trovato sulla spiaggia con la gola tagliata. Il destino vuole che in una villa vicina vivano padre e figlio Arrighi e padre e figlia(Michela detta Cheletta) Lorè. Silvestro Lorè  è un potente sbirro di Roma che sta dal suo amico Arrighi per aiutare la figlia a superare una grave crisi depressiva. Arriva Al(berto) Missaglia,un poliziotto pupillo di Lorè e innamorato della fanciulla. I giochi sono fatti. Assassino assicurato alla giustizia(con attenuanti) ,Cheletta guarita ed in love con Al(americanismi necessari in quegli anni).Molta tensione finale, molto dramma paterno e grande amore alla fine vincente
E la vita continua

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