scritto da Giuseppina La Ciura
Venerdì,7 Luglio 1938. Torino si gode l'estate: i bambini giocano in strada, le fanciulle passeggiano nei loro vestiti leggeri e colorati alla ricerca dell'amore, le mamme si godono il fresco sedute fuori casa nei balconi, gli uomini maturi sono all'osteria a giocare a carte o a bere, i signori prendono le bibite fredde nei dehors dei bar e ristoranti del centro. Al Valentino si inaugura Il Teatro della Moda.

A questo punto,come accade in ogni giallo classico,entrano in scena i due commissari il mediterraneo Piperno(in carica) e il torinese Martini (in pensione ma sempre pronto a dare una mano). Si indaga,come è ovvio, sulla vittima. All'inizio il movente sembra essere passionale,ma la scoperta che fa Martini di un pacco con 20.000 lire sull'armadio della modesta stanza di Siboni dirotta il movente verso il ricatto. E ricatto è. E ben giustificato. L'assassino, che ha un'amante molto ricca, frequenta anche locali " proibiti", equivoci, pieni zeppi di omosessuali. Se si venisse a sapere la carriera e la vita dell'uomo sarebbero distrutte. Poco dopo,il Morelli cade da una finestra del suo studio. Suicidio? Incidente? Assassinio?
Giallo molto ben costruito,che si legge con piacere anche a 40 gradi. Ma la Baltaro è dimenticata........
Nessun commento:
Posta un commento