lunedì 3 febbraio 2020

" Tentazione"("The heirs of Janos Székely-2005)di Janos Székely-Adelphi ,2009
Giuseppina La Ciura


Janos Székely appartiene di diritto ai grandi scrittori dell'Ungheria uscita ridimensionata ma non doma dal nefando Trattato del Trianon(1920).Skékely a differenza di Kertez, Marai, Kormendi ,Kosztolanyi non rimase in Ungheria ,ma si trasferì all'estero dove fece fortuna come altri famosi compatrioti-George Cukor,Alexandre Korda, Bela Lugasi,Zsa Zsa Gabor- divenendo un famoso sceneggiatore a Hollywood fino a vincere l'Oscar nel 1941. Coinvolto per presunte simpatie per il comunismo
 fu costretto a lasciare gli Usa al tempo del sinistro senatore McCarthy ed a trasferirsi prima in Messico e poi a Berlino Est ,dove morì nel 1958.
"Tentazione" è il suo capolavoro. Leggere 674 pagine non è un'impresa da poco,ma ne vale la pena, perché sono pagine dense di emozioni, di eventi lieti e tristi(più tristi che lieti), di personaggi , di Storia.
Il romanzo  che si divide in tre parti,racconta la vicenda personale del bambino,poi adolescente ed infine giovane Bela Miska intrecciata alla Storia dell' Ungheria delle prime tre decadi del secolo scorso.
L'Ungheria è ancora asburgica,quando in una notte di passione su un covone nella odorosa campagna magiara la contadinella Anna di appena sedici anni ed ingenua come una bambina cede al fascino irresistibile di Bel Miska, un giovanotto dalla vita spericolata e misteriosa.Il frutto di quella "notte pazza" è il piccolo Béla, che non conoscerà il padre e sarà abbandonato subito dopo la nascita dalla madre,che si trasferisce "disonorata" a Budapest a fare la balia di un signorino(la prima parte si chiama ,infatti,"Io e il signorino"). Béla sarà affidato alle "cure" di zia Rozika, ex prostituta che nel suo podere "alleva" otto orfanelli figli di ragazze madri. Le "cure" ricordano molto quelle dickensiane di "David Copperfield": botte, fame, pagliericci senza lenzuola, piedi nudi nella neve, freddo, solitudine, lavoro nei campi. Béla vuole studiare e si imporrà, divenendo grazie ad un maestro progressista un ragazzino preparato. Costretto a lasciare il suo villaggio natale per motivi banali- ma nell'Ungheria del reggente Horthy non si scherza se si è poveri-si trasferisce dalla madre a Ujpest, sobborgo "proli"della Capitale.Anna fa la lavandaia in un lussuoso albergo di Pest e,grazie al portiere al quale fa il bucato gratis,trova al figlio ormai quattordicenne  un posto di boy. Nell'hotel( al centro della seconda parte"Io e il cane della esimia signora") conosce altri ragazzi suoi coetanei con alcuni dei quali fa amicizia tra cui Elemér ,un marxista convinto, personaggi del bel mondo e soprattutto,attraverso il bellissimo levriero di un'esimia signora , la fatale nobildonna che lo introdurrà ai piaceri perversi,
sadomasochistici. La stanza da letto della lady è un'isola sperduta in un mondo violento in cui gli sgherri del Reggente reprimono nel sangue i movimenti antifascisti (il modello è Mussolini....), i ricchi sono sempre più ricchi e potenti,i poveri sempre più poveri e numerosi perché nella miseria è coinvolta anche la borghesia e il suo decoro. Nella terza parte"Io e il macchinista sorridente"mentre la situazione sociale,economica e politica si fa sempre più difficile(è apparso sulla scena Hitler...), Béla, sempre più alter- ego dello scrittore, riesce a fuggire e a rifugiarsi in Austria e poi in America. Nel frattempo l'Ungheria si allea con i Paesi dell'Asse,combatte e perde tra orrori indicibili-specie per gli Ebrei-la Guerra Mondiale e cade,per l'accordo di Yalta, tra le braccia dei Sovietici.Ma questa è un'altra Storia. 

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