domenica 31 maggio 2020

" Poker di donne" di Gianna Baltaro- Manzoni editore, 1994
Giuseppina La Ciura

E' il primo pomeriggio.Il custode e la sua famiglia stanno terminando di pranzare nella dépendance della splendida villa Melano, a Rivoli
D'improvviso si ode uno sparo.Il custode e il cognato si recano in giardino a vedere cosa sia accaduto. Nel folto di un cespuglio trovano un ospite del padrone di casa, Rolando Ghezzi, faccia in giù e sangue che gli esce da una spalla. Accorrono i familiari, il padrone di casa e gli  altri amici ospiti  e viene chiamata un'ambulanza. Niente di grave, ma nella notte il ferito muore. Un infarto? No, omicidio provocato dalla digitale sciolta in un bicchiere d'acqua.Al capezzale di Ghezzi ci sono la moglie Maria Teresa,il figlio di un precedente matrimonio, Antonietta,un'orfana che Ghezzi ha adottato.
Il caso è estremamente complesso a causa di moventi molto variegati( gelosia, invidia, affari loschi- Ghezzi è un faccendiere e un donnaiolo senza scrupoli-eredità, vecchi rancori )e di possibili assassine dalla forte personalità.  Viene fatto intervenire da Diano d'Alba l'ex commissario Martini(che in quel periodo aveva come ospite la parigina Giselle...).E' l'uomo adatto per muoversi tra mogli, amanti,segretarie, ex fidanzate, fanciulle apparentemente inoffensive
La moglie, l'amante,l'istigatrice,l'esecutrice.Un Poker di donne.
Questo sesto caso di Martini è molto lento, confuso,poco scorrevole. La soluzione ,troppo artificiosa.


 

venerdì 22 maggio 2020

"Arrigoni e l'assassinio del prete bello"di Dario Crapanzano, Giallo Mondadori 2015

Giuseppina La Ciura

L'inventiva è una dote degli Italiani. Amedeo Gariboldi ,un cinquantenne basso e mingherlino,ne possedeva moltissima. Sbarcava il lunario, oltre che con piccoli mestieri tra i più disparati, raccogliendo cicche e trasformando il tabacco contenuto in esse in nuove sigarette vendute come genuine ed americane(negli Anni 50 L'America faceva la differenza).
Alle sei del Venerdì Santo 2 Aprile 1953, il Gariboldi, mentre era al lavoro, trova il cadavere di un uomo ,un sacerdote, riverso su una panchina di Piazzale Bacone con un coltello affondato nel petto. Interviene subito il commissario Arrigoni e la sua squadra. La vittima è don Luciano Fontevivo, il responsabile dell'oratorio della parrocchia di San Sigismondo Elemosiniere. Ciò che colpisce subito Arrigoni e i suoi poliziotti è l'aspetto del prete :don Luciano, che si scoprirà poi essere di Tradate,è decisamente affascinante tanto da essere definito dalle sue numerose parrocchiane "il prete bello". Don Luciano era attivo nel sociale e dalle idee innovative, ma ,essendo bello, giravano su di lui molti pettegolezzi e storie" proibite". Numerosi sono i personaggi eccentrici legati al mondo della vittima, ma il movente di costoro è labile finché Arrigoni non scopre che.....
Il romanzo è il meno riuscito tra quelli che ho letto. Troppe sono le divagazioni culinarie e  le curiosità riguardanti il  momento storico. Anche la soluzione è troppo prevedibile.

venerdì 15 maggio 2020

"Il mistero della giovane infermiera" di Dario Crapenzano- gialli Mondadori ,2016
Giuseppina La Ciura

Penultima avventura del commissario meneghino Mario Arrigoni e della sua squadra( Giovine, il calabrese Mastrantonio e il napoletano De Pasquale,che per i suoi meriti è passato di grado:brigadiere!). Il romanzo,come i precedenti, è ambientato tra realtà e finzione nella Milano del secondo dopoguerra: adesso siamo nel 1953.
"C'era fermento in quel mattino di maggio in Corso Buenos Aires. Verso le otto i ragazzi si avviavano verso la scuola, i garzoni dei vari negozi sfrecciavano con le loro biciclette, i pochi automobilisti richiamavano con colpi di clacson i pedoni incauti. Poi, padrone assoluto del traffico ecco il tram strapieno di passeggeri. Nell'aria si avvertiva una certa euforia che era dovuta più che alla solatia giornata di primavera alla sensazione che i tempi cupi erano finiti e che Milano stava rinascendo dalle macerie della guerra.Tra la folla svettava la figura di Giambattista Gamberini, un ventiduenne muratore bergamasco.Dalla Stazione Centrale  ,il giovane ogni giorno feriale raggiungeva il cantiere in via Boscovich. Quella mattina lo attendeva una brutta sorpresa:a pochi metri dall'ingresso giaceva supino il corpo di una donna, Chinandosi, il Gamberini si accorse che aveva un grumo di sangue tra i capelli neri e strisce rossastre che andavano dalla fronte fino alla gola. Accanto al corpo una borsetta e un robusto martello insanguinato."* L'arma del delitto.
Entra in scena quindi Arrigoni e la sua squadra di valenti investigatori. Il Commissario dalla carta d'identità apprende che la vittima si chiamava Gemma Salvadori nata a Brescia il 12 Marzo del 1931, dunque ventiduenne,nubile, di professione infermiera. Quanto all'abitazione abitava nella vicina via Tadino.
Com'è sua abitudine, per prima cosa, Arrigoni interroga la portinaia dello stabile. La custode, la sciura Onorina, non si fa pregare a raccontare di Gemma tracciandone il profilo di una ragazza bellissima che era fidanzata un giovane tassista, lavorava come infermiera presso la clinica Santa Sabrina di cui era primario il dott Vinciguerra,noto play-boy e posava come come modella per Emiliano Pivetta,un pittore che vive nello stesso immobile. Non era insensibile al fascino della Gemma anche il cognato, il signor Giovanni Girandola per cui c'era stato un litigio molto violento tra le due sorelle. Uomini, uomini, uomini. E lei,la Gemma è incinta di due mesi. Chi è il padre? 
Arrigoni non tarda a scoprirlo e con lui l'omicida.
Giallo distensivo adatto a questi tempi che sereni non sono.. 
* Cfr capitolo 1


sabato 9 maggio 2020

" A proposito di niente" di Woody Allen-La nave di Teseo, 2020
Giuseppina La Ciura

Nel tempo tempestoso del Coronavirus, Elisabetta Sgarbi ha voluto pubblicare la autobiografia di Woody Allen. Io l'ho comprata e letta in ebook. Se credevo di riprendermi un po' dai patemi d'animo e dalla clausura coatta, mi sbagliavo. "A proposito di niente" è un libro elegante, arguto, acuto,ma non divertente. Forse perché la vita di Allen non lo è stata sebbene ci abbia donato film indimenticabili come" Io ed Annie", " Match point"," Manhattan" tanto per citarne alcuni. Nato a Brooklin nel 1935 da una povera famiglia ebrea, Allen avrebbe avuto un'infanzia noiosa se non avesse amato il jazz e il cinema(e Manhattan). Il suo rapporto con la religione e con Dio è stato sempre superficiale, se non inesistente. Ben diverso quello con le donne. Sfortunato in amore, specie con l'adorata Mia Farrow per cui fu coinvolto in un processo che fece scandalo e ne rovinò in parte l'immagine in Patria. Al riguardo,
Allen si toglie qualche sassolino dalle scarpe senza però esagerare. E poi è arrivata l'ultima moglie bambina con cui ha trovato la serenità(ma spesso non l'ispirazione).
Da leggere. 

mercoledì 6 maggio 2020

" Film su Netflix"
Giuseppina la Ciura

L'editoria agonizza, e con essa il teatro,il cinema, la televisione(dove si parla solo del coronavirus), ,la politica,l'arte, la bellezza,la vita.
Non ci resta che Netflix(o Amazon prime o sky). In questi due mesi ho seguito due film al giorno. All'inizio ho visto le pellicole che avevo trascurato al cinema in quanto zeppe di sequenze splatter. Parlo di Scorsese, Tarantino, McQueen, Del Toro. Adesso mi sono rivolta a pochi film"decenti" italiani (come "Io e Lei" con un duo lesbico Ferilli-Buy)e alle commedie americane come "The wedding date" con un Dermot Mulroney da schianto e "Un amore di testimone" con Patrick Dempsey.
Quando tornerò in sala?