scritto da Giuseppina La Ciura
Correva l'anno 1979 quando lessi per la prima volta( e penultima: l'ultima è stata in questo fine Agosto del 2019.) " Third girl" di Agatha Christie. Il libro è del 1966 ed in Italia la Mondadori lo pubblicò con il titolo "Sono un'assassina?"Nel 1979 ero una ragazza che aveva vissuto gli Anni 60, quelli dei Beatles, degli hippies, della minigonna, delle prime droghe.Questo è il mondo che Dame Agatha descrive nel suo romanzo, tra i suoi più originali ma "minori".

Norma vive con altre due ragazze in un condominio a Londra e frequenta un giro di artisti hippies(pittori in genere) dai lunghi capelli unti e dediti alle droghe. Non solo:è fidanzata con David Baker,bellissimo ma inquitante personaggio della dolce London del tempo. Poirot è convinto che Norma sia caduta nelle grinfie di spacciatori senza scrupoli che con le loro pillole ed affini la rendono instabile e nevrotica. In questo stato di precarietà emotiva,potrebbe aver ucciso. Ma chi? Dov'è il morto?Poirot per quasi l'80 per cento del romanzo ricerca la vittima e la trova. E trova anche un losco intrigo che ha come protagonisti personaggi insospettabili. Loro non sono capelloni, anche se una di loro usa spesso una parrucca.
La Christie non è tenera con i "giovani d'oggi", ma sempre con lo sguardo benevolo di una nonna. E' una moda, passerà. Infatti......