"Make up dead man- Knives out" di R.Johnson- Netflix ,2025

"Make up dead man-Knives out" è il terzo film della fortunata saga in giallo del regista Rian Johnson. E' anche la terza volta de Daniel Craig interpreta la parte del detective privato Benoit Blanc. Il reverendo Jud Duplenticy ,ex pugile che si è fatto sacerdote dopo aver ucciso un avversario sul ring, viene mandato in un paese vicino a NY per fare da aiutante al carismatico monsignor Jefferson Wicks.I due uomini non vanno affatto d'accordo, finchè il monsignore non viene trovato assassinato in una sacrestia chiusa. Si tratta di un delitto impossibile,alla maniera di "Le tre bare"di JD Carr(più volte citato nel fim).La polizia locale è convinta che l'assassino sia il giovane Jud(un Josh O'Connor da premio oscar),ma Blanc è di parere contrario. La vicenda si ingarbuglia e l'horror prevale con uomini fintamente risorti,altri assassinati e una Perpetua angosciante(una Glenn Close molto brava). La soluzione fa rimpiangere i grandi scrittori della "camera chiusa"

"The beast in me" di Antonio Campos-Neftlix 2025

Claire Dones è la straordinaria interprete di questo affascinante ed inquietante thriller psicologico(ma anche con scene di estrema violenza). La Dones ricopre Il ruolo di Aggie Wiggs,una scrittrice Premio Pulitzer, che vive in una villa in campagna vicino a NY.Da quattro anni vive un angosciante blocco creativo causato dal divorzio dalla moglie-una pittrice emergente-e soprattutto dalla morte del figlio Cooper.La donna è convinta che il figlioletto non sia morto in un incidente automobilistico,ma sia stato ucciso da Teddy Fenig,un giovane della cittadina vicina. La vita routinaria di Aggie cambia quando arriva nella splendida villa vicina Nile Jarvis(Matthiew Rys),un ricco costruttore che è stato accusato-ed assolto-di aver fatto scomparire la sua prima moglie per poter impalmare la sua amante,Nina. La Wiggs trova Jarvis un uomo molto interessante e comincia a frequentarlo, sebbene un alto funzionario della Fbi l' abbia avvisata di correre un grave rischio. Tra la scrittrice e il costruttore si crea una relazione psicologica molto intrigante. Ciò che li unisce è il seme della violenza e della vendetta. "La bestia è in me"